Il corso prenderà spunto dal saggio Caesura (1975) con il quale W.R. Bion riformula l‟affermazione di Freud (Inibizione, sintomo e angoscia) secondo cui c‟è «molta maggiore continuità fra la vita intrauterina e la primissima infanzia di quanto non ci lasci credere l‟impressiva cesura dell‟atto della nascita». Parafrasando Freud, egli rileva che “Vi è una continuità molto maggiore fra i „quanta‟ specificamente autonomi e le „onde‟ dei pensieri e dei sentimenti consci, di quanto l‟impressiva cesura del transfert e del controtrasfert ci faccia pensare”. E conclude il suo saggio con un invito perentorio: « Dunque...? Indagate la cesura; non l‟analista, non l‟analizzando; non l‟inconscio, non il conscio; non la sanità, non l‟insanità. Ma la cesura, il legame, la sinapsi, il (contro-trans)fert, l‟umore transitivo-intransitivo».
Verranno conseguentemente approfonditi gli elementi essenziali del quadro concettuale della psicologia genertiva e della particolare procedura terapeutica denominata “fare storie” con la quale viene curato il decisivo passaggio da ciò che accade nella mente di un individuo quando è solo con se stesso - la relazione intrapsichica – a ciò che avviene quando lo stesso soggetto entra in relazione con gli altri - la relazione intersoggettiva. Nello specifico verranno affrontati si seguenti punti: A. Cornice concettuale 1.Un modello per una psicologia generativa: il regolo circadiano 2.Il “pensare” come interdipendenza di relazioni simboliche e relazioni segniche 3.Il passaggio dei segni dall‟universo intrapsichico all‟universo intersoggettivo, dalla relazione simmetrica alla relazione asimmetrica B. Quadro metodologico 4.Il campo spazio/temporale del “fare storie” e la centralità della tenda di separazione 5.La relazione asimmetrica e la definizione dei limiti 6. L‟interpretazione 7. I gradi del passaggio dalla relazione simbolica alla relazione segnica: a) intenzionalità, b) progettualità simbolica, c) costruzione segnica, d) confronto e scambio di ragioni. |