“Se il nostro pensiero si trova impantanato tra significati simbolici distorti, ragionamenti illogici e interpretazioni erronee, finiamo per diventare realmente ciechi e sordi.” A. Beck Sviluppatasi a partire dagli anni ’60, specialmente grazie all’apporto di Aaron Beck e Albert Ellis, l’onda cognitivista si pone come obiettivo principale l’identificazione dei pensieri automatici e delle credenze disfunzionali ad essi soggiacenti che caratterizzano l’individuo distorcendo l’immagine che ha della realtà. Alla base della sofferenza psichica, vi sarebbero dunque delle distorsioni cognitive che portano a valutare in modo negativo il proprio vissuto. Il lavoro del terapeuta è, nel cognitivismo, volto alla ristrutturazione cognitiva di tali pensieri, la quale permette di ritrovare una maggiore flessibilità mentale e interpretare ciò che viviamo in modo meno invalidante. Bibliografia Bara, B.G. (1996), Manuale di psicoterapia cognitiva.Torino:Bollati Boringhieri Cottraux J. (2020), Les psychothérapies cognitives et comportementales: 7eme édition. Issy- les- Moulineaux: Elsevier Masson. La Mela C. (2014). Fondamenti di terapia cognitiva. Firenze: Maddali & Bruni edizioni Ruggiero S:M. & Sassaroli, S. (2013). Il colloquio in psicoterapia cognitiva. Milano: Raffaello Cortina Editore Wills, F., Trincas, R. (2012). La terapia cognitiva di Beck.: Caratteristiche distintive. Italia: Franco Angeli Edizioni. |