Uno studio sul pittore Hieronymus Bosch mi ha permesso di individuare un nuovo tipo di anamorfosi che ho definito "anamorfosi concettuale". In questo caso le stranezze di una composizione non si basano su una deformazione geometrica dell'immagine che le rende irriconoscibili ad un primo sguardo (come avviene, ad esempio, con il teschio posto da Holbein ai piedi degli Ambasciatori), bensì su un incoerente accostamento di immagini, di per sé ben formate, la cui coerenza di metalivello non va vista, ma va pensata partendo da un concetto, o da un'idea che permetta appunto di dare coerenza alle incoerenze della composizione. Anche le teorie psicoterapeutiche cadono sotto questa riflessione, come pure ad esempio l'interpretazione dei sogni. Ma vi cadono anche molti aspetti della storia della psicoanalisi, di cui ho scritto nel pamphlet Novantacinque tesi (+ sei). Per la musealizzazione della psicoanalisi freudiana e della versione tradizionale dell'Edipo Re di Sofocle. Milano: Mimesis, 2023.
Bibliografia
Nella lezione si parlerà di questi aspetti e del libro, per cui una lettura preliminare delle "Novantacinque Tesi" sarebbe auspicabile.
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