Basi filosofiche del sapere e della pratica psicoterapeutica

 

Di alcune parole filosofiche
nei Saperi e nelle Pratiche psicoterapeutiche

Postille di filosofia della Cura

 

Abstract:


ad 1.

I tre seminari previsti nel 2020 e 2021 si propongono di interrogare attraverso alcune piccole soste meditative il ruolo della riflessione filosofico-antropologica nei confronti dei Saperi e delle Pratiche psicoterapeutiche : filosofia come istanza critica, come riflessione etica, come “casa” ermeneutica dei fenomeni psichici, come specola della struttura dell`esistenza, come narrazione della soggettività e come orizzonte di senso. Non c`è infatti nessuna psichiatria e nessuna psicoterapia, che non abbia a suo fondamento una concezione filosofico-antropologica dell`uomo e dell`umano. Una fondazione, una Weltanschauung, da cui derivano le sue scelte epistemologiche, le sue ermeneutiche, le sue assiologie e infine le sue praxeologie .

Al cuore di queste riflessioni abita la categoria della Cura, che sarà al centro del nostro percorso.

Curati dei tuoi pensieri; diventeranno parole. Curati delle tue parole; diventeranno azioni.
Curati delle tue azioni; diventeranno abitudini. Curati delle tue abitudini; diventeranno il carattere. Curati del tuo carattere; diventerà il tuo destino.

(Ralph Waldo Emerson)


ad. 2.

L’uomo ha bisogno di cura, l’uomo è cura, è cura per sé, è cura per l’altro, è cura per il mondo. Se noi togliamo questa dimensione condanniamo il mondo alla sua rovina, lo priviamo della sua “riserva simbolica”. La Cura è infatti ridare vita, custodire la vita, rianimarla anche là dove la vita sta per finire. La Cura come “ostetrica” di sempre nuovi orizzonti , che non smettono di dare senso alla esistenza stessa. La Cura è “ostetrica” dePossibili anche quando il probabile si impone. Ecco perché il viaggio è in sé incompiuto e infinito. La Cura è insieme amore di sé e dell`altro ed inquietudine di fronte al suo essere testimone dell`esilio dell`esistenza. La Cura nasce là dove la tormenta e l`angoscia del vivere si fa più intensa, là dove l`uomo vive la sua vertigine, il suo morire . Ma proprio là, la Cura è capace di dare una torsione al destino verso una nuova destinazione, un esilio che si trasforma in un esodo, nutrita dalla speranza e dal calore della forte tenerezza di un incontro , coglie il suo lato più solare e salvifico. In questo suo essere generativa è gesto poietico, che trova nella sollecitudine e nella pre-occupazione nei confronti dell`Altro e dell`Altrui la sua fondazione (sollecitude-soin-souci: le tre “S” del gesto di Cura). Sollecitudine come amorevolezza, affettuosità, tenerezza, benignità, fratellanza, premurosità, ma anche diligenza, attenzione, accuratezza, scrupolosità, precisione, coscienziosità, rigorosità, premura. Pre-occupazione (Sorge) come inquietudine, incertezza, condizione dell`être-déjà-là prima che l`incontro accada. Parole che costituiscono una sorta di cartografia di ciò che può essere la Cura e insieme orizzonte etico che ne fa il suo telos. La Cura è quello “stare accanto”, quell`accompagnare, quell`attenzione ai dettagli della quotidianità, è quel farsi prossimo a chi mi si fa prossimo “da dovunque venga e ovunque vada”. “Non designa uno stato, scrive Cacciari, ma l`agire di colui che si ad-prossima”1. Senza questo movimento, che ne fonda il suo orizzonte etico, senza quel “renderci conto”, senza quel saper portare su di sé la “responsabilità della responsabilità” dell`Altro nella sofferenza o nella disperanza, come scrive Lévinas2, la Cura semplicemente non è. Antidoto al suo decadimento, al suo sfarinamento nella mera meccanica di gesti riparatori, che arrischiano di cancellare la singolarità di ogni uomo e lo riducono a “uomo statistico”, sta la forza della Narrazione e della Parola capace di ricreare la vita. La narrazione, che diviene così nell`incontro dia-logoi, apertura, passaggio, quel “parlare attraverso” le cose visibili e misurabili per aprirsi all`inatteso e a ciò che può ancora avvenire e accadere a volte con clamore , altre sommessamente al di qua e anche al di là dallo stesso morire. Narrazione condivisa come tessitura a più mani del tappeto della nostra storia, tesa sulle ali del tempo, come diritto ad avere, a recuperare, a reinventare, proprio nel dolore o sulla soglia della perdita di Sé, l`unicità che è depositata nella propria storia di vita (...).

 

ad 3.

Nell`orizzonte dell`arrière-pays (Yves Bonnefoy) del gesto di cura, ci si farà guidare dagli existentialia, come modi di stare al e nel mondo ,- come, scrive Heidegger, l’ensemble cohérent des structures de l’existence : l’existentialité-,
nell`orizzonte di tre parole-giuda di fondamentale valenza antropo-fenomenologica: 
l`evento, l`incontro e la presenza, che si articoleranno con la dimensione del desiderio, del terrore e dell`angoscia, che abitano tragicamente l`esistenza e il suo mondo-della vita (Lebenswelt), ma anche i mondi della nostra interiorità. Il mondo interiore è infatti abitato da presenze, istanze, come scrive Freud, mutevoli e sfuggenti (quanto ridicolo a volte lo sforzo della Ragione di catturarli e rinchiuderli in concetti , categorie, eventi storico-biografici). Presenze che possiamo a volte riconoscere come più familiari, altre come straniere, perturbanti, capaci di mescolare, sovvertire la cittadella dell`Io e della coscienza. Qui il gesto e la parola psicoterapeutica si declina come “regione” speciale dell`umanesimo clinico (...),

In particolare attraverso la specola degli existentialia si rifletterà sul significato antropo- fenomenologico e psicodinamico dello spazio di cura e del suo setting e del suo tra il tempo dell`inizio e il tempo della fine nel quadro più generale della dell` inter-soggettività.


Bibliografia minima:

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B. Stefano (a cura di) 
Ludwig Binswanger. Esperienza della soggettività e trascendenza dell'altro. I margini di un'esplorazione fenomenologico-psichiatricaQuodlibet, Macerata, 2007 P. Ricoeur “A l`école de la phénoménologie” , Vrin , Paris , 1986 P. Ricouer " De l`interprétation. Essai sur Freud" , Seuil , Paris , 1965
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Settori

Psicoterapia

Docente

Graziano
Martignoni

Luogo e date

IRG - Sala Conferenze PT
15.10.2020 / 19:00 - 21:15
17.12.2020 / 19:00 - 21:15
14.01.2021 / 19:00 - 21:15

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